Inserimento protesi mammarie: quali sono le tecniche?

È da troppo tempo ormai che quando vi guardate allo specchio il vostro seno proprio non vi piace e così, avete deciso di rifare il seno. E ora?

Cosa c’è da sapere, come si fa a scegliere il miglior medico ma, soprattutto, come si svolge un’operazione di mastoplastica?

Sicuramente, quando si decide di affrontare un’operazione al seno, si deve essere consapevoli di conoscere tutti risvolti di una scelta simile e perché no, anche le varie tecniche di mastoplastica additiva che il Chirurgo potrà o dovrà effettuare.

Cerchiamo, quindi, di capirci di più.

 

Mastoplastica additiva: cosa bisogna sapere prima di farla

In primis si deve partire con la scelta del buon Chirurgo Plastico Estetico e vi potrebbe interessare anche «Come scegliere un buon Chirurgo Estetico in 5 step».

Seconda cosa, come leggerete anche nell’articolo sopracitato, di rilevante importanza è la fiducia che il Chirurgo scelto sia in grado o meno di trasmettere.
Potrebbe sembrare un fattore da sottovalutare ma, la possibilità di avere un confronto con un Chirurgo Plastico Estetico che tratti la vostra situazione con cura, che si occupi di spiegarvi con attenzione i vari step di ciò che vi attende o che vi renda partecipi delle tecniche che userà, non è cosa da poco.

A tal proposito, andiamo a vedere insieme quali possono essere le tecniche di inserimento delle protesi durante un’operazione di mastoplastica additiva.

 

Tecniche d’inserimento della protesi mammaria: ecco cosa aspettarsi durante un’operazione di mastoplastica additiva

Iniziamo chiarendo che la protesi mammaria può essere inserita o sopra o sotto il muscolo gran pettorale. Tra queste due tipologie non ce n’è una migliore dell’altra ma sarà il medico chirurgo a discuterne insieme a voi: bisognerà trovare il giusto compromesso tra le condizioni della paziente, le preferenze del chirurgo e le aspettative di entrambi.

Vediamo però, nello specifico, quando è preferibile scegliere una rispetto all’altra:

  • Protesi sottomuscolare. Scegliere di inserire la protesi mammaria a livello sottomuscolare vuol dire che probabilmente la paziente avrà poco tessuto mammario a disposizione e, inserendo la protesi sotto il muscolo gran pettorale, rimarrà più tessuto possibile tra la protesi e la pelle donando un risultato più naturale.
  • Protesi sottoghiandolare. Quando si opta per questo metodo, la protesi mammaria viene inserita sotto la ghiandola mammaria e sopra il muscolo gran pettorale. Questa tipologia di operazione di mastoplastica additiva sicuramente comporta un minor fastidio post-operatorio, oltre al minor gonfiore.

Ma per inquadrare meglio queste due tecniche di mastoplastica additiva, c’è bisogno di confrontare e di capire quando convenga scegliere una rispetto ad un’altra.

 

Leggi anche: «Quattro buone ragioni per cui l’operazione al seno è la scelta giusta».

 

Protesi sottomuscolare o protesi sottoghiandolare: vantaggi e svantaggi

  1. Il metodo della protesi sottomuscolare o retromuscolare è quello più diffuso tra tutte le donne che di base hanno un seno piccolo ma vogliono un risultato naturale.Tra i lati negativi di questo metodo c’è una sensazione prolungata di disagio nel post-operatorio (dolore e gonfiore) a causa del sollevamento muscolare, ma questa è passeggera. Tra i disagi permanenti causati dalla protesi mammaria sottomuscolare, c’è la possibilità di una deformazione del seno durante alcune situazioni come: lo sport, il sollevamento delle braccia, o quando si è distese in spiaggia.
  2. Per quanto riguarda il metodo della protesi sottoghiandolare o retroghiandolare, al contrario della prima tipologia, ha come vantaggio quello di arrecare minor fastidio e gonfiore nel post-operatorio. Inoltre, essendo utilizzato nei casi in cui c’è più tessuto mammario, questo è più indicato anche per un aumento maggiore del seno. Questo metodo, infatti, è considerato più adatto per un look più provocatorio. Lato negativo? Secondo alcuni chirurgi non conviene posizionare le protesi del seno sopra il muscolo perché rischia di perdere tono più in fretta rispetto ad un posizionamento della protesi sottomuscolare. Allo stesso tempo c’è più il rischio che la protesi mammaria sia visibile ai bordi esterni.

 

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