Sempre più persone ricorrono alla chirurgia, ma il primato rimane sempre al gentil sesso. Perché le donne si rivolgono alla chirurgia? Proviamo a dare una risposta
L’Italia è il sesto paese nel mondo per quantità di interventi estetici e anche il numero di uomini che ricorrono alla chirurgia sta aumentando di anno in anno, ma le donne conservano il primato nel settore.
Per fare un esempio, possiamo consultare i dati della Società Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica, che ha registrato in 20.000 addominoplastiche l’anno, una percentuale di ben 68% di donne che si sono sottoposte all’intervento contro il 32% degli uomini. Tra le liposuzioni, invece, le donne vincono di ben 92%. Non c’è dubbio, quindi, che i pazienti della chirurgia plastica siano soprattutto donne di ogni età.
Ma perché le donne si rivolgono alla chirurgia? Continua a leggere!
Perché le donne si rivolgono alla chirurgia: i motivi principali
Ovviamente bisogna distinguere tra donne che hanno effettivamente difetti estetici importanti, e in quel caso di parla di chirurgia ricostruttiva e correttiva, e altre che non ne hanno di evidenti ma che si accostano alla chirurgia per motivi diversi.
Alcune donne, di solito molto giovani, sognano un seno più grande, altre più piccolo, oppure alcune neo mamme vorrebbero tornare in forma dopo il parto. Comunque sia, le donne sono spinte verso il bisturi più degli uomini poiché c’è stato un rinnovamento nel rapporto con la propria immagine, lo fanno per compiacere se stesse, e non più il partner come capitava anni fa e non per piacere agli altri. Le motivazioni, quindi, si sono fatte più profonde e consapevoli.
Vediamo meglio insieme i motivi principali di una tale decisione:
- Benessere psico-sociale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega la salute come un completo benessere fisico, mentale e sociale che prescinde dall’assenza di malattie. Questo significa che ognuno di noi, se non sta bene con se stesso per un difetto fisico, anche piccolo, che non sopporta, ha tutto il diritto di avvicinarsi alla chirurgia per ottenere benessere psico-fisico. Non a caso, la soddisfazione personale è il motivo più frequente che porta le donne a sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica.
- Competizione: da sempre la donna usa la bellezza e l’avvenenza per attrarre gli uomini, e biologicamente migliora il proprio aspetto per fini riproduttivi. La pressione sociale, inoltre, la porta ad essere sempre desiderabile e esteticamente “competitiva” a causa dei bombardamenti mediatici che ci offrono l’immagine delle donne sempre belle e perfette ad ogni età. Il confronto è, quindi, inevitabile.
- Piacersi e sentirsi accettate: molte volte, per piacersi, a una donna non basta la cura della persona e un buon make-up. Spesso un intervento chirurgico è la risposta a molti problemi, anche sociali di accettazione. La sicurezza in se stesse, che può donare un ritocchino, implica un’escalation sociale nel lavoro e nelle relazioni personali.
- Sentirsi giovani: a nessuno piace invecchiare, soprattutto alle donne. Se nella fascia d’età che va dai 20 ai 50 anni gli interventi chirurgici riguardano il rimodellamento del naso, delle labbra e di zone che non sono mai piaciute, dai 50 in poi gli interventi estetici sono quasi tutti riguardanti il ringiovanimento, come il lifting del viso e del collo.
- Voler tornare in forma dopo un divorzio: può sembrare un motivo superficiale, ma non lo è affatto. Quando un rapporto finisce e si esce da un divorzio, non è quasi mai un periodo positivo e si sente il bisogno di far qualcosa per se stessi. Alcune donne reagiscono con il volersi migliorare, anche esteticamente, per rimettersi in carreggiata per combattere il calo di autostima che solitamente segue la rottura di un matrimonio. Si dà un taglio al passato e si intraprende una nuova vita da single con un po’ di fiducia in più! Altre donne, invece, avrebbero voluto migliorare il proprio aspetto già quando ancora sposate ma, probabilmente in disaccordo con il coniuge, ci hanno rinunciato. Ecco perché dopo il divorzio non si ha più il bisogno di reprimere questo desiderio e si vive l’intervento chirurgico come una liberazione.