Mastoplastica o mastopessi? Quando scegliere l’una o l’altra

Ricorrere al ritocco estetico ormai non è più un tabù: migliorando il proprio aspetto fisico, se fatto con buon senso con la guida di un chirurgo esperto e qualificato, si possono ottenere risultati soddisfacenti e ristabilire un rapporto più sereno con il proprio corpo.

Si stima che siano in costante aumento gli uomini e le donne che ricorrono alla chirurgia e a interventi di medicina estetica mirati al ringiovanimento.

I numeri alti del 2019 sono stati superati nel 2021, che come riportato dal portale Dottori.it segna un +69% rispetto al periodo pre pandemia. Tra gli interventi più richiesti troviamo sempre la mastoplastica additiva.

Tuttavia, non sempre è noto che oltre alla mastoplastica additiva è possibile rimodellare il proprio seno tramite un intervento di mastopessi. Rivolgendosi a un chirurgo serio e qualificato sarà possibile capire qual è l’intervento più adatto.

Che cos’è la mastoplastica additiva e a chi è consigliata

La mastoplastica additiva è un intervento estetico per le donne che desiderano aumentare il volume del proprio seno. Inoltre, questa tecnica operatoria può essere utile anche quando è necessario agire su delle eventuali asimmetrie delle mammelle.

Quando si effettua una mastoplastica additiva è necessario inserire delle protesi mammarie e ridurre al minimo le cicatrici post intervento.

Le protesi inserite nel corso di una mastoplastica additiva devono essere certificate e di alto livello qualitativo; per questo è indispensabile rivolgersi a un chirurgo plastico esperto e di fiducia.

Il professionista, infatti, deve garantire che le protesi utilizzate siano completamente sicure e che non comportino alcun effetto collaterale come malattie autoimmuni, sviluppo di tumori mammari o alterazioni dell’allattamento. Inoltre, il gel coesivo presente all’interno della protesi, qualora questa si dovesse rompere, non si disperderà all’interno del corpo.

Mastoplastica additiva: come funziona?

Questa operazione presenta tre modalità differenti di intervento:

  • Sottomuscolare: se si sceglie questa tipologia, vuol dire che la paziente ha una mammella molto piccola e ha intenzione di inserire delle protesi di grossi volumi. In tal caso, si preferisce andare sotto il muscolo per coprire l’impianto mammario, quindi il chirurgo posiziona le protesi sia dietro il grande che dietro il piccolo muscolo pettorale. Questa tipologia sottomuscolare è un po’ più invasiva, ma la visibilità dell’impianto sarà minore per la copertura del muscolo assicurando dei risultati visivi migliori e più naturali.
  • Sottoghiandolare: si opta per questo tipo di intervento quando la mammella è sviluppata e quindi l’impianto mammario, anche se rotondo, può essere non visualizzato. In questo caso, invece, le protesi vengono inserite al livello superficiale, subito dietro la ghiandola mammaria, e il recupero è più semplice perché il muscolo non è coinvolto nell’area del trattamento.
  • Dual Plane: la terza modalità è una via di mezzo tra le precedenti. La parte superiore delle protesi, infatti, viene impiantata dietro al grande pettorale, mentre quella inferiore resta libera dietro la ghiandola.

Se sei alla ricerca del miglior chirurgo plastico di Napoli, oppure se hai dubbi sull’intervento di mastoplastica, puoi visionare il video su: i tre miti più comuni da sfatare sulla mastoplastica additiva a cura del Dott. Ivan La Rusca.

Intervento di mastopessi: in cosa consiste e quando va scelto

Quest’altro intervento estetico, a differenza della mastoplastica additiva, non prevede alcun aumento di volume, ma consiste in un risollevamento delle mammelle nei casi in cui la paziente soffra di ptosi mammaria.

Questa è una condizione, meglio conosciuta come seno cadente, che consiste nello svuotamento dell’area che può verificarsi dopo alcuni eventi come una gravidanza oppure dopo l’allattamento, o anche per il normale processo di invecchiamento.

L’intervento di mastopessi viene chiamato anche lifting del seno perché si agisce dove c’è scarsa elasticità della pelle. In questo caso si lavora utilizzando il tessuto mammario stesso. Il risultato finale non è finalizzato alla variazione della taglia, ma se eseguito da mani esperte consente di ottenere un risultato naturale e duraturo nel tempo.

Mastoplastica additiva e mastopessi: ecco in cosa differiscono

Ora che abbiamo le idee più chiare sulle caratteristiche di ciascuna operazione, vediamo quali sono le differenze che inducono a scegliere più l’una che l’altra.

I due interventi differiscono anzitutto per la tipologia di risultato che si può ottenere in base all’inestetismo da contrastare. Nei prossimi paragrafi proveremo a descrivere le differenze tra due interventi, per avere ulteriori spunti di riflessione da discutere con il proprio chirurgo plastico di fiducia.

La variazione di volume: per la mastoplastica additiva è previsto un aumento di volume. Tale decisione viene di solito concordata con il paziente. Viceversa, la mastopessi modifica la forma ma non il volume; L’intervento è pertanto più adatto a chi vuole modificare il volume del proprio seno.

I segni cicatriziali: Nel caso della mastopessi, le cicatrici sono maggiori perché si deve modificare la forma della mammella stessa. Per quel che riguarda la mastoplastica additiva, invece, la cicatrice varia a seconda della di dove vengono inserite le protesi: la si può trovare quindi nella regione empiareolare o nel solco mammario. Un bravo chirurgo, tuttavia, saprà come operare per ottenere il miglior risultato possibile.

Infine, la mastoplastica additiva e la mastopessi possono essere associate qualora si voglia agire sia sul volume che sulla forma del seno. In questo casto l’intervento è chiamato mastopessi con protesi.

Se non sei soddisfatta del tuo seno e vuoi modificarlo, rivolgiti alla professionalità del Dott. Ivan La Rusca per avere la miglior consulenza personalizzata. Il Dottore saprà consigliarti il percorso più adatto puntando sempre e solo a soddisfare i tuoi desideri.

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