Tatuaggi chirurgici: di cosa si tratta

Abbiamo spesso parlato della rimozione dei tatuaggi, ma questi ultimi, invece, possono essere molto utili per correggere e coprire cicatrici o piccoli difetti fisici. Ecco cosa sono i tatuaggi chirurgici

Quando si esegue un’operazione chirurgica, che sia estetica o meno, il chirurgo fa del suo meglio per rendere le cicatrici poco visibili, magari nascondendole nelle pieghe della pelle, nei solchi o in posti dove si possono coprire con gli indumenti intimi.

Solitamente, le cicatrici tendono a schiarirsi e a diventare quasi invisibili, se non osservate con molta attenzione, dopo al massimo 18 mesi, ma purtroppo non è sempre così. Per correggerle, nel caso in cui siano molto grandi e visibili, entrano in gioco i tatuaggi chirurgici, che possono essere usati anche per migliorare labbra e sopracciglia. Vediamo di cosa si tratta.

A cosa serve il tatuaggio chirurgico

Il tatuaggio chirurgico è un trattamento estetico che si pratica per correggere piccole imperfezioni come cicatrici troppo visibili, sopracciglia troppo sottili o labbra poco definite. Negli ultimi anni, questo intervento sta avendo sempre più adepti, di ogni fascia d’età e sesso.

I tatuaggi chirurgici si avvalgono della collaborazione tra chirurgo plastico e un bravo tatuatore, soprattutto per quanto riguarda i tatuaggi labbra e sopracciglia. Ci si rivolge a questo intervento soprattutto per questi motivi:

Per le cicatrici

Quando, dopo un incidente o un’operazione chirurgica, le cicatrici si fanno via via più visibili invece di sbiadirsi, il tatuaggio chirurgico potrebbe essere un buon metodo per ripigmentarle e renderle quasi invisibili. Con il tatuaggio chirurgico, infatti, è possibile tatuare le cicatrici con un colore simile ai tessuti circostanti, il metodo è lo stesso dei normali tatuaggi, ma non si disegnano forme, semplicemente si pigmenta la parte interessata.

Questa tecnica, ad esempio, risulta molto utile anche quando l’areola del capezzolo perde parte del pigmento dopo un intervento di mastospessi o mastoplastica riduttiva.

Per correggere e aumentare la forma delle labbra

Molte donne ricorrono al tatuaggio chirurgico per trattare le labbra e ridonargli spessore e vigore, così da correggere una bocca diventata sottile con gli anni o asimmetrie delle labbra inferiori o superiori.

Per definire e correggere la forma delle sopracciglia

Ci si rivolge al tatuaggio chirurgico anche per correggere la forma delle sopracciglia, soprattutto se sono sottili o rade. Grazie a questa tecnica è possibile avere uno sguardo più definito e una forma più decisa delle sopracciglia.

Come si esegue il tatuaggio chirurgico?

Per i tatuaggi chirurgici vengono utilizzati prodotti altamente naturali della linea Biotek, con pigmento ad olio vegetale. Il tatuaggio si esegue con aghi super sottili e del colore, le modalità sono quelle di un normale tatuaggio, con la differenza che l’ago non penetra in profondità ma resta in superficie.

Prima di eseguire il tatuaggio, il chirurgo studia attentamente il viso del cliente, tenendo conto delle richieste fatte. Successivamente, traccia delle linee con il colore che userà poi per il tatuaggio, così che il cliente riesca già a immaginare il risultato finale e, una volta ricevuta l’approvazione, il chirurgo applica una pomata anestetica sulla zona e con il dermografo procede al tatuaggio vero e proprio.

Dopo l’intervento si dovrà stendere almeno un paio di volte al giorno una pomata lenitiva, evitare di usare cosmetici sulle parti tatuate, evitare di esporsi al sole e di andare in piscina.

Rischi e precauzioni del tatuaggio chirurgico

Quando il tatuaggio chirurgico è eseguito bene i miglioramenti sono davvero significativi, ma il tuo aspetto potrebbe peggiorare se, invece, viene eseguito male. Per questo è fondamentale affidarsi ad uno studio serio e ad un professionista, dopo essersi informati su tutte le procedure e le norme igieniche.

Inoltre, l’intervento non è raccomandabile alle donne in gravidanza, in fase di allattamento o a persone allergiche agli ossidi di ferro o malattie cardiovascolari e emocoagulative.

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