Melanoma cutaneo: diagnosi e trattamento

Colpisce persone di ogni fascia d’età e può avere molte cause. Che cos’è un melanoma cutaneo, come si diagnostica e, soprattutto, come si cura?

Il melanoma cutaneo può colpire persone di entrambi i sessi e di ogni età, anche se è più comune tra i 25 e i 45 anni. Più raramente si manifesta negli adolescenti e nei bambini. L’Associazione Italiana Registri Tumori afferma che ogni anno si riportano circa 3.150 casi di melanoma tra gli uomini e 2.850 tra le donne e le statistiche, purtroppo, sono in continua crescita. Il melanoma cutaneo rappresenta il 5% dei tumori che colpiscono la pelle, ma cos’è con precisione? Come si manifesta e qual è il trattamento? Vediamolo insieme.

Melanoma cutaneo: cos’è?

La pelle è un vero e proprio organo ed è il più esteso del nostro corpo. Il suo compito è quello di proteggerci, regolare la nostra temperatura corporea, produrre vitamina D e mantenere riserve di acqua e grasso. La pelle è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo.

Nello strato inferiore dell’epidermide si trovano i melanociti, le cellule che hanno il compito principale di produrre melanina. Queste cellule possono crescere e moltiplicarsi in modo anomalo fino a formare un melanoma cutaneo, un tumore della pelle. Il melanoma può formarsi su nei già presenti dalla nascita o su altre zone della pelle, soprattutto su schiena, torace e arti inferiori.

Quali sono i fattori di rischio che portano alla formazione di un melanoma cutaneo?

  • Raggi UVA: il fattore di rischio principale è sicuramente l’eccessiva esposizione al sole che, colpendoci con i suoi raggi UVA può danneggiare il DNA delle cellule della pelle. Ovviamente, lo stesso effetto possono scatenarlo le lampade e i lettini solari.
  • Insufficienza del sistema immunitario;
  • Malattie ereditarie.

Inoltre, i rischi possono aumentare anche fino a tre volte nelle persone con pelle, capelli e occhi chiari, con lentiggini o tanti nei, quelle che in famiglia hanno un parente stretto colpito da un melanoma cutaneo o che ne sono stati già colpiti in prima persona.

Diagnosi di un melanoma cutaneo

Il melanoma cutaneo, anche se molto sviluppato, solitamente non presenta nessun fastidio, dolore o sintomo particolare. Per questo motivo, è importantissimo diagnosticarli già dalle fasi iniziali, da soli, con l’aiuto del dermatologo o del chirurgo plastico. Quando la diagnosi è tempestiva, si può intervenire chirurgicamente ed eliminare completamente il problema, guarendo con successo.

È molto semplice anche autocontrollarsi ogni macchia cutanea sospetta, già presente da tempo ma cambiata o nuova, ricordando le prime lettere dell’alfabeto A, B, C, D, E:

  • A come Asimmetria: un neo benigno è generalmente tondo e regolare mentre un melanoma presenta una forma asimmetrica.
  • B come Bordi: quando i bordi di una lesione sono frastagliati, come se fossero una carta geografica, è meglio farsi controllare subito da uno specialista.
  • C come Colore: quando il neo non ha un colore uniforme e si presenta più scuro e più chiaro in alcuni punti, è consigliabile monitorare la lesione.
  • D come Dimensione: quando un neo supera i 6 millimetri oppure se ha subito un aumento di dimensioni in pochi mesi è il caso di rivolgersi allo specialista.
  • E come Evoluzione o Emorragia:quando noti che un neo ha cambiato il suo aspetto o se addirittura sanguina spontaneamente, prude o si arrossa, è un campanello d’allarme che non deve essere trascurato.

In questi casi ci si rivolge, quindi, allo specialista che sia un dermatologo o un chirurgo che deciderà di svolgere alcuni esami di approfondimento come la stereomicroscopia o l’esame dermoscopico.

Quali sono i trattamenti per un melanoma cutaneo?

I trattamenti di ricostruzione per i melanomi cutanei sono diversi. La chirurgia plastica riesce quasi sempre a curare la malattia. Generalmente, quando il melanoma in situ è stato diagnosticato alla fase iniziale, basta asportare 1 cm di margine per trattare completamente la malattia.

La cicatrice sarà lineare e quasi invisibile. Quando il melanoma, però, è più grande si asporta la lesione con 2 cm di cute perilesionale e poi si preleva anche il “linfonodo sentinella”, più o meno nella stessa area che sarà delimitata dall’esame radiologico chiamato linfoscintigrafia.

Saranno necessari, per la chiusura del difetto, alcuni innesti cutanei o lembi. In seguito ad ogni intervento di questo genere, è necessario un consulto periodico ogni 3-6 mesi per i successivi 5 anni.

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