Addominoplastica Post Bariatrica

È un intervento fondamentale per rimuovere la lassità cutanea presente nell’addome e restituire una figura più armonica nella parte superiore e frontale del corpo.

Essa, a seconda della situazione clinica di partenza del paziente, può essere eseguita secondo due modalità:

  • con solo taglio orizzontale, eliminando così la porzione di pelle sottostante l’ombelico, con il riposizionamento dello stesso. In questo caso residuerà solo una cicatrice orizzontale bassa ma la porzione superiore dell’addome non viene presa in considerazione. Indicata solo per coloro che hanno un eccesso cutaneo al di sotto dell’ombelico.
  • con taglio, comunemente denominato a T rovesciata, sia verticale che orizzontale; questa determinata tipologia di intervento ha lo scopo di eliminare l’eccesso di cute presente nella parte superiore ed inferiore dell’addome. Residua una cicatrice orizzontale bassa e verticale mediana visibile

Viene eseguita in sala operatoria in regime di ricovero ordinario con ricovero di almeno 48h. I tempi operatori sono variabili e dipendono dalla tecnica utilizzata: si va da una a 3 ore massimo se presente anche una notevole diastasi dei muscoli retti o ernia/laparocele, che verranno corrette nel medesimo intervento (viene sempre richiesta una TAC addome per programmare in anticipo l’intervento e per effettuare un corretto inquadramento preoperatorio)

E’ fondamentale arrivare all’intervento chirurgico in buone condizioni: E’ richiesto un emocromo, per valutare che non sia presente un anemia (che ne controindicherebbe l’intervento chirurgico), e bisogna evitare il fumo in prossimità dell’intervento chirurgico (3 settimane prima – 3 settimane dopo).

E’ richiesto l’utilizzo di una guina addominale da indossare per circa 6 settimane dopo l’intervento chirugico.

Saranno in seguito effettuati periodici follow up per garantire il normale proseguo delle cure sino alla completa guarigione.

Addominoplastica a T:

Addominoplastica orizzontale:

Intervento di Addominoplastica

L’intervento può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Nella maggior parte dei casi si fa ricorso all’ anestesia generale. In questo caso i farmaci anestetici vengono iniettati per via endovenosa e lo stato ipnotico viene mantenuto mediante la somministrazione di una miscela gassosa. Grazie alle moderne tecniche anestesiologiche è possibile ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post – operatori.

Dopo aver valutato l’entità dell’eccesso cutaneo si procede al disegno delle linee di incisione. La prima si estende sopra il pube giungendo fino ai lati della parete addominale, l’altra circonda l’ombelico.

Eseguite le incisioni, ove necessario, viene sollevata la cute con il tessuto adiposo sottostante accedendo così alla parete muscolare che viene ricostruita accostando i due muscoli retti e suturandoli sulla linea mediana. Nei rari casi in cui la diastasi dei muscoli è particolarmente ampia, può rendersi necessario l’utilizzo di una rete in materiale sintetico per colmare il difetto ed assicurare un rinforzo adeguato.

A questo punto i tessuti superficiali vengono messi in tensione, stirandoli verso il basso, in modo da evidenziare l’entità dell’eccesso cutaneo ed adiposo che dovrà essere asportato. Poiché la cute dell’addome viene fatta scorrere verso il basso, per evitare che l’ombelico si trovi in una posizione innaturale, questo viene isolato e riposizionato più in alto. Vengono, quindi, inseriti due drenaggi (tubicini in materiale morbido collegati con un piccolo serbatoio) per evitare il ristagno dei fluidi che dovessero, eventualmente raccogliersi. I drenaggi verranno rimossi dopo 24-48 ore.

Le incisioni chirurgiche vengono chiuse con fili di sutura che non deve essere rimosso (materiale riassorbibile). Le cicatrici residue sono ben nascoste e possono essere facilmente coperte da un costume da bagno

La miniaddominoplastica consiste nell’asportazione di una losanga di cute, con il relativo tessuto sottocutaneo, nella regione addominale inferiore, senza interessare il piano muscolare e lasciando l’ombelico nella sua posizione originale. E’ indicata nei casi in cui l’eccesso da rimuovere è essenzialmente cutaneo e limitato, ossia quando ci si trova di fronte al cosiddetto “addome grinzo”: magro ma rilassato, svuotato, privo di tono e di elasticità.

Addominoplastica Costi

I costi di un intervento di addominoplastica sono chiaramente molto variabili a seconda della tipologia di intervento e ancor di più se all’intervento di addominoplastica si associa una liposuzione o una liposcultura.

In qualsiasi caso i prezzi includeranno sempre l’onorario del chirurgo ed i costi che la struttura sostiene per l’equipe medico, l’anestetista e la sala operatoria.

Trattamento post-operatorio

Dopo l’intervento devono essere assunti antibiotici associati eventualmente ad antinfiammatori per almeno 5 giorni. Al termine dell’operazione viene applicata una medicazione e la guaina compressiva elastica che ha la funzione di limitare l’edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi, favorire il rimodellamento della cute sui tessuti sottostanti e contenere i muscoli retti. Questa dovrà e essere indossata giorno e notte per almeno 6 settimane.

Il dolore post-operatorio è generalmente moderato e ben tollerato: la maggior parte dei pazienti, infatti, riferisce una sensazione di costrizione nella parte bassa dell’addome che può persistere per qualche giorno e che tende a scomparire spontaneamente. Nei primi mesi dopo l’ intervento è in genere presente una riduzione della sensibilità cutanea addominale, che è tuttavia temporanea e tende gradualmente a migliorare.

A distanza di 24-48 ore compaiono edemi (gonfiore) ed ecchimosi (chiazze livide) che vengono riassorbiti spontaneamente nell’arco di 2 settimane. Talvolta le ecchimosi non compaiono in corrispondenza delle zone trattate ma più in basso, per esempio a livello dell’inguine. Anche questo è normale e non deve destare preoccupazione.

Le cicatrici residue sono ovviamente permanenti, ma divengono sempre meno evidenti con il passare del tempo. La maturazione completa delle cicatrici richiede circa un anno, e durante questo periodo è consigliabile non esporle alla luce solare per evitare il rischio di pigmentazione (è tuttavia possibile prendere il sole utilizzando una crema protettiva adeguata).

Possibili complicanze

Le complicanze sono rare e quando intervengono rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale.

Emorragia: Un improvviso aumento della pressione sanguigna nel periodo immediatamente successivo all’ intervento può determinare la ripresa del sanguinamento di piccoli vasi sanguigni precedentemente chiusi. Il sanguinamento è in genere modesto e si arresta spontaneamente o con una modesta compressione esterna. In qualche caso, tuttavia, può essere necessario intervenire chirurgicamente per la chiusura del vaso che sanguina, al fine di prevenire la formazione di ematomi e infezioni.

Infezioni: sono estremamente rare e rispondono prontamente alla terapia antibiotica.

Necrosi tissutale: anche questa è una evenienza rarissima che si verifica in caso di escissioni molto ampie e consiste nella sofferenza e, quindi, nella perdita di piccole aree di tessuto in corrispondenza dei margini di incisione. Qualora si dovesse verificare, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento di revisione con risultati soddisfacenti.

Alterazioni della sensibilità della pelle ed in particolare dei quadranti inferiori sono state descritte per un periodo variabile, eccezionalmente in forma duratura.

Cicatrici: può raramente essere necessario revisionare in tutto o in parte le cicatrici addominali, soprattutto se si sono verificati processi infettivi o la guarigione è stata più lenta del normale. La revisione consiste in un piccolo intervento ambulatoriale in anestesia locale, che va eseguito ad almeno un anno dall’ intervento principale.

Dopo l’intervento

E’ consigliabile, per i primi giorni dopo l’intervento, riposare a letto ed aumentare gradatamente le attività.

Le attività sportive potranno essere riprese dopo 2-3 settimane per quanto riguarda gli sport meno impegnativi (es. jogging) mentre per quelli più intensi (es. tennis) sarà preferibile attendere almeno 4 settimane.

La guida dell’automobile potrà riprendersi dopo 2 settimane mentre l’attività sessuale, i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane.

Per l’esposizione al sole è preferibile attendere almeno 4 settimane avendo cura di proteggere le cicatrici con un prodotto solare a protezione totale.

Intervento di Addominoplastica

L’intervento può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Nella maggior parte dei casi si fa ricorso all’ anestesia generale. In questo caso i farmaci anestetici vengono iniettati per via endovenosa e lo stato ipnotico viene mantenuto mediante la somministrazione di una miscela gassosa. Grazie alle moderne tecniche anestesiologiche è possibile ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post – operatori.

Dopo aver valutato l’entità dell’eccesso cutaneo si procede al disegno delle linee di incisione. La prima si estende sopra il pube giungendo fino ai lati della parete addominale, l’altra circonda l’ombelico.

Eseguite le incisioni, ove necessario, viene sollevata la cute con il tessuto adiposo sottostante accedendo così alla parete muscolare che viene ricostruita accostando i due muscoli retti e suturandoli sulla linea mediana. Nei rari casi in cui la diastasi dei muscoli è particolarmente ampia, può rendersi necessario l’utilizzo di una rete in materiale sintetico per colmare il difetto ed assicurare un rinforzo adeguato.

A questo punto i tessuti superficiali vengono messi in tensione, stirandoli verso il basso, in modo da evidenziare l’entità dell’eccesso cutaneo ed adiposo che dovrà essere asportato. Poiché la cute dell’addome viene fatta scorrere verso il basso, per evitare che l’ombelico si trovi in una posizione innaturale, questo viene isolato e riposizionato più in alto. Vengono, quindi, inseriti due drenaggi (tubicini in materiale morbido collegati con un piccolo serbatoio) per evitare il ristagno dei fluidi che dovessero, eventualmente raccogliersi. I drenaggi verranno rimossi dopo 24-48 ore.

Le incisioni chirurgiche vengono chiuse con fili di sutura che non deve essere rimosso (materiale riassorbibile). Le cicatrici residue sono ben nascoste e possono essere facilmente coperte da un costume da bagno

La miniaddominoplastica consiste nell’asportazione di una losanga di cute, con il relativo tessuto sottocutaneo, nella regione addominale inferiore, senza interessare il piano muscolare e lasciando l’ombelico nella sua posizione originale. E’ indicata nei casi in cui l’eccesso da rimuovere è essenzialmente cutaneo e limitato, ossia quando ci si trova di fronte al cosiddetto “addome grinzo”: magro ma rilassato, svuotato, privo di tono e di elasticità.

Addominoplastica Costi

I costi di un intervento di addominoplastica sono chiaramente molto variabili a seconda della tipologia di intervento e ancor di più se all’intervento di addominoplastica si associa una liposuzione o una liposcultura.

In qualsiasi caso i prezzi includeranno sempre l’onorario del chirurgo ed i costi che la struttura sostiene per l’equipe medico, l’anestetista e la sala operatoria.

Trattamento post-operatorio

Dopo l’intervento devono essere assunti antibiotici associati eventualmente ad antinfiammatori per almeno 5 giorni. Al termine dell’operazione viene applicata una medicazione e la guaina compressiva elastica che ha la funzione di limitare l’edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi, favorire il rimodellamento della cute sui tessuti sottostanti e contenere i muscoli retti. Questa dovrà e essere indossata giorno e notte per almeno 6 settimane.

Il dolore post-operatorio è generalmente moderato e ben tollerato: la maggior parte dei pazienti, infatti, riferisce una sensazione di costrizione nella parte bassa dell’addome che può persistere per qualche giorno e che tende a scomparire spontaneamente. Nei primi mesi dopo l’ intervento è in genere presente una riduzione della sensibilità cutanea addominale, che è tuttavia temporanea e tende gradualmente a migliorare.

A distanza di 24-48 ore compaiono edemi (gonfiore) ed ecchimosi (chiazze livide) che vengono riassorbiti spontaneamente nell’arco di 2 settimane. Talvolta le ecchimosi non compaiono in corrispondenza delle zone trattate ma più in basso, per esempio a livello dell’inguine. Anche questo è normale e non deve destare preoccupazione.

Le cicatrici residue sono ovviamente permanenti, ma divengono sempre meno evidenti con il passare del tempo. La maturazione completa delle cicatrici richiede circa un anno, e durante questo periodo è consigliabile non esporle alla luce solare per evitare il rischio di pigmentazione (è tuttavia possibile prendere il sole utilizzando una crema protettiva adeguata).

Possibili complicanze

Le complicanze sono rare e quando intervengono rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale.

Emorragia: Un improvviso aumento della pressione sanguigna nel periodo immediatamente successivo all’ intervento può determinare la ripresa del sanguinamento di piccoli vasi sanguigni precedentemente chiusi. Il sanguinamento è in genere modesto e si arresta spontaneamente o con una modesta compressione esterna. In qualche caso, tuttavia, può essere necessario intervenire chirurgicamente per la chiusura del vaso che sanguina, al fine di prevenire la formazione di ematomi e infezioni.

Infezioni: sono estremamente rare e rispondono prontamente alla terapia antibiotica.

Necrosi tissutale: anche questa è una evenienza rarissima che si verifica in caso di escissioni molto ampie e consiste nella sofferenza e, quindi, nella perdita di piccole aree di tessuto in corrispondenza dei margini di incisione. Qualora si dovesse verificare, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento di revisione con risultati soddisfacenti.

Alterazioni della sensibilità della pelle ed in particolare dei quadranti inferiori sono state descritte per un periodo variabile, eccezionalmente in forma duratura.

Cicatrici: può raramente essere necessario revisionare in tutto o in parte le cicatrici addominali, soprattutto se si sono verificati processi infettivi o la guarigione è stata più lenta del normale. La revisione consiste in un piccolo intervento ambulatoriale in anestesia locale, che va eseguito ad almeno un anno dall’ intervento principale.

Dopo l’intervento

E’ consigliabile, per i primi giorni dopo l’intervento, riposare a letto ed aumentare gradatamente le attività.

Le attività sportive potranno essere riprese dopo 2-3 settimane per quanto riguarda gli sport meno impegnativi (es. jogging) mentre per quelli più intensi (es. tennis) sarà preferibile attendere almeno 4 settimane.

La guida dell’automobile potrà riprendersi dopo 2 settimane mentre l’attività sessuale, i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane.

Per l’esposizione al sole è preferibile attendere almeno 4 settimane avendo cura di proteggere le cicatrici con un prodotto solare a protezione totale.

Intervento di Addominoplastica

L’intervento può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Nella maggior parte dei casi si fa ricorso all’ anestesia generale. In questo caso i farmaci anestetici vengono iniettati per via endovenosa e lo stato ipnotico viene mantenuto mediante la somministrazione di una miscela gassosa. Grazie alle moderne tecniche anestesiologiche è possibile ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post – operatori.

Dopo aver valutato l’entità dell’eccesso cutaneo si procede al disegno delle linee di incisione. La prima si estende sopra il pube giungendo fino ai lati della parete addominale, l’altra circonda l’ombelico.

Eseguite le incisioni, ove necessario, viene sollevata la cute con il tessuto adiposo sottostante accedendo così alla parete muscolare che viene ricostruita accostando i due muscoli retti e suturandoli sulla linea mediana. Nei rari casi in cui la diastasi dei muscoli è particolarmente ampia, può rendersi necessario l’utilizzo di una rete in materiale sintetico per colmare il difetto ed assicurare un rinforzo adeguato.

A questo punto i tessuti superficiali vengono messi in tensione, stirandoli verso il basso, in modo da evidenziare l’entità dell’eccesso cutaneo ed adiposo che dovrà essere asportato. Poiché la cute dell’addome viene fatta scorrere verso il basso, per evitare che l’ombelico si trovi in una posizione innaturale, questo viene isolato e riposizionato più in alto. Vengono, quindi, inseriti due drenaggi (tubicini in materiale morbido collegati con un piccolo serbatoio) per evitare il ristagno dei fluidi che dovessero, eventualmente raccogliersi. I drenaggi verranno rimossi dopo 24-48 ore.

Le incisioni chirurgiche vengono chiuse con fili di sutura che non deve essere rimosso (materiale riassorbibile). Le cicatrici residue sono ben nascoste e possono essere facilmente coperte da un costume da bagno

La miniaddominoplastica consiste nell’asportazione di una losanga di cute, con il relativo tessuto sottocutaneo, nella regione addominale inferiore, senza interessare il piano muscolare e lasciando l’ombelico nella sua posizione originale. E’ indicata nei casi in cui l’eccesso da rimuovere è essenzialmente cutaneo e limitato, ossia quando ci si trova di fronte al cosiddetto “addome grinzo”: magro ma rilassato, svuotato, privo di tono e di elasticità.

Addominoplastica Costi

I costi di un intervento di addominoplastica sono chiaramente molto variabili a seconda della tipologia di intervento e ancor di più se all’intervento di addominoplastica si associa una liposuzione o una liposcultura.

In qualsiasi caso i prezzi includeranno sempre l’onorario del chirurgo ed i costi che la struttura sostiene per l’equipe medico, l’anestetista e la sala operatoria.

Trattamento post-operatorio

Dopo l’intervento devono essere assunti antibiotici associati eventualmente ad antinfiammatori per almeno 5 giorni. Al termine dell’operazione viene applicata una medicazione e la guaina compressiva elastica che ha la funzione di limitare l’edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi, favorire il rimodellamento della cute sui tessuti sottostanti e contenere i muscoli retti. Questa dovrà e essere indossata giorno e notte per almeno 6 settimane.

Il dolore post-operatorio è generalmente moderato e ben tollerato: la maggior parte dei pazienti, infatti, riferisce una sensazione di costrizione nella parte bassa dell’addome che può persistere per qualche giorno e che tende a scomparire spontaneamente. Nei primi mesi dopo l’ intervento è in genere presente una riduzione della sensibilità cutanea addominale, che è tuttavia temporanea e tende gradualmente a migliorare.

A distanza di 24-48 ore compaiono edemi (gonfiore) ed ecchimosi (chiazze livide) che vengono riassorbiti spontaneamente nell’arco di 2 settimane. Talvolta le ecchimosi non compaiono in corrispondenza delle zone trattate ma più in basso, per esempio a livello dell’inguine. Anche questo è normale e non deve destare preoccupazione.

Le cicatrici residue sono ovviamente permanenti, ma divengono sempre meno evidenti con il passare del tempo. La maturazione completa delle cicatrici richiede circa un anno, e durante questo periodo è consigliabile non esporle alla luce solare per evitare il rischio di pigmentazione (è tuttavia possibile prendere il sole utilizzando una crema protettiva adeguata).

Possibili complicanze

Le complicanze sono rare e quando intervengono rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale.

Emorragia: Un improvviso aumento della pressione sanguigna nel periodo immediatamente successivo all’ intervento può determinare la ripresa del sanguinamento di piccoli vasi sanguigni precedentemente chiusi. Il sanguinamento è in genere modesto e si arresta spontaneamente o con una modesta compressione esterna. In qualche caso, tuttavia, può essere necessario intervenire chirurgicamente per la chiusura del vaso che sanguina, al fine di prevenire la formazione di ematomi e infezioni.

Infezioni: sono estremamente rare e rispondono prontamente alla terapia antibiotica.

Necrosi tissutale: anche questa è una evenienza rarissima che si verifica in caso di escissioni molto ampie e consiste nella sofferenza e, quindi, nella perdita di piccole aree di tessuto in corrispondenza dei margini di incisione. Qualora si dovesse verificare, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento di revisione con risultati soddisfacenti.

Alterazioni della sensibilità della pelle ed in particolare dei quadranti inferiori sono state descritte per un periodo variabile, eccezionalmente in forma duratura.

Cicatrici: può raramente essere necessario revisionare in tutto o in parte le cicatrici addominali, soprattutto se si sono verificati processi infettivi o la guarigione è stata più lenta del normale. La revisione consiste in un piccolo intervento ambulatoriale in anestesia locale, che va eseguito ad almeno un anno dall’ intervento principale.