Gluteoplastica additiva e riduttiva: qual è la differenza?

I tipi di interventi che richiedono di intervenire chirurgicamente sul rimodellamento dei glutei, sia per aumentarne sia per diminuirne il volume, rientrano nell’ambito della Gluteoplastica e sono fra quelli maggiormente richiesti sia a livello nazionale sia mondiale. Il sedere infatti è la zona del corpo di cui solitamente le donne, (poichè sono di sesso femminile i pazienti che richiedono maggiormente questo tipo di intervento) sono meno soddisfatte, ritenendolo troppo grosso o troppo piccolo. Le tecniche di gluteoplastica perciò servono a ridimensionare il sedere, si dividendosi in gluteoplastica riduttiva e additiva, in base all’effetto che si vuole ottenere. La gluteoplastica additiva e riduttiva sono interventi risolutivi, a patto che il paziente non aumenti rapidamente di peso in maniera importante nel giro di pochi anni, altrimenti i risultati saranno vani.

Gluteoplastica riduttiva

Si effettua quando con la liposuzione o la lipoaspirazione si asportano le cellule lipidiche in eccesso, rimodellando la figura ed ottenendo così un sedere più piccolo. La gluteoplastica riduttiva avviene con la liposuzione o liposcultura effettuata con la tecnica tumescente o secca, un tipo di tecnica nata negli Stati Uniti e poi diffusasi rapidamente per la sua sicurezza e per i risultati naturali prodotti. La tecnica tumescente o umida è caratterizzata dall’infiltrazione locale con anestesia generale e impiegare poi un vaso costrittore diluito con soluzioni fisiologiche. Questo riduce notevolmente l’afflusso di sangue e rende la zona anestetizzata ed idonea all’asportazione. La lipoaspirazione che ne consegue avviene con micro cannule (così chiamate per il diametro inferiore ai 3 amm), che apportano risultati estetici migliori e più simmetrici rispetto al passato. La variante secca invece salta la fase preparatoria dell’adipe con la fisiologica e passa direttamente alla fase di aspirazione.

La Gluteoplastica riduttiva fa sollevare anche i glutei?

La Gluteoplatica riduttiva non necessariamente fa sollevare i glutei: molto dipende infatti non solo dalla mano del chirurgo, ma anche dall’età in cui il paziente si sottopone alla liposuzione (nei pazienti giovani ad esempio l’elevazione dei glutei è molto più marcata rispetto ai pazienti anziani), generando perciò risultati diversi di bottom up da individuo ad individuo.

Gluteoplastica additiva

Si effettua quando il sedere della paziente è troppo piccolo o è affetta dalla sindrome dei glutei piatti, perciò si inseriscono nei muscoli grandi glutei delle protesi.

Le tecniche per effettuare la gluteo plastica sono diverse. In un primissimo periodo si utilizzava la tecnica sottocutanea (impiantare cioè la protesi non nel muscolo ma sotto la cute), tecnica che però non è più d’uso poiché non era raro che dopo l’intervento le protesi si spostassero e dovessero essere riposizionate. Ad oggi, le tecniche usate per la gluteoplastica perciò interessano il muscolo:

  • sottomuscolare, che però è poco usata perché se da una parte mantiene stabilmente le protesi, dall’altra intacca il nervo sciatico.
  • intramuscolare , dove il chirurgo nella fase preparatoria dell’intervento seleziona le fibre del muscolo del grande gluteo, scegliendo quali coinvolgere nella immissione delle protesi.
  • Sotto fasciale, dove le protesi sono inserite sotto la fascia del muscolo senza intaccare le fibre.

Di che materiale sono le protesi?

In principio le protesi erano blocchi in elastomero di silicone solido, modellate dal chirurgo stesso durante l’intervento. Quelle utilizzate al giorno d’oggi sono in gel di silicone di forma anatomica o silicone rivestite in poliuretano. Le protesi di gluteo sono più resistenti rispetto a quelle mammarie, in quanto la zona in cui saranno inserite sono sottoposte ad un forte stress meccanico; per questo motivo, sono vanno controllate periodicamente.

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